Biella e il Tessile
La storica tradizione tessile di Biella deve il suo sviluppo alle caratteristiche del territorio: la sua posizione ai piedi delle Alpi favoriva l’allevamento piuttosto che le estese colture agricole, così che l’utilizzo del vello degli ovini per ottenere filati e tessuti si impose sulla zona.
La presenza di molti corsi d’acqua e l’intraprendenza degli abitanti hanno permesso lo sviluppo nel tempo dell’attività tessile di qualità, che da artigiana si è via via evoluta e specializzata fino all’industrializzazione completa. Le prime tracce di produzione tessile rinvenute sono di epoca pre-romana, mentre risalgono all’epoca medievale i primi statuti per regolare l’attività tessile.
Infatti, proprio grazie alle condizioni favorevoli del territorio, la produzione di filati e prodotti tessili si estese presto dalla cerchia familiare allo scambio con altre realtà locali, rendendo necessaria la stipulazione di patti commerciali. Tra il 1275 e il 1419 le singole “arti” hanno adottato i propri statuti definitivi. A quei tempi le attività tessili si suddividevano in tre rami: sartoria, tessitura e drapperia.
Poi tra il Cinquecento e il Seicento si sviluppa la differenziazione territoriale in base al prodotto: la Valle Elvo si specializza nei “panni fini”, mentre le valli dello Strona e del Sessera sviluppano i “panni grezzi e ordinari”.
In questa fase il sistema è ancora a conduzione familiare, ma inizia a prendere piede la figura del mercante imprenditore che assorbe la produzione degli artigiani domestici a cui ha in precedenza fornito la materia prima. I primi telai meccanici, ideati dagli inglesi nel corso della Rivoluzione industriale, furono introdotti in Italia proprio dal biellese Pietro Sella nel 1816 e installati nella Valle di Mosso.
Il distretto ha vissuto fasi di intensissima densità d’impresa, prima con i grandi opifici ad alto impiego di manodopera e poi con lo sviluppo delle piccole aziende familiari, specializzate in specifiche fasi della catena produttiva. Oggi tale struttura è ancora valida, essendo rimasto l’unico distretto in Europa a conservare integra e vitale l’intera filiera produttiva del tessile, dal trattamento delle fibre sudice al capo finito.
Con l’avvio dell’industrializzazione, compaiono anche i primi veri e propri brand, legati per la maggioranza ai nomi delle fabbriche produttrici e delle famiglie proprietarie. Solo nel ‘900 si affermano i primi marchi con nomi di fantasia non immediatamente riconducibili a una provenienza geografica o familiare.
Per sopravvivere alla concorrenza globale, che ha subito una stupefacente accelerazione negli ultimi dieci anni, il distretto si è evoluto verso produzioni di eccellenza di filati e tessuti in materiali tradizionali (lana e fibre nobili, ma anche fibre di origine vegetale), spostandosi verso la fascia alta e altissima del mercato, con grossi investimenti per ottenere il massimo della qualità. Questo ha permesso il mantenimento delle quote di mercato in termini economici, a fronte di una riduzione delle quantità prodotte.
fonte Google Arts & Culture a cura di Camera di Commercio di Biella